I corsi incentrati sull’area STEAM e con metodologia tinkering possono essere davvero coinvolgenti e divertenti. Gli argomenti che vengono proposti, da intendersi come esempi di percorsi da svolgere con le proprie classi, si prestano ad essere adattati ai vari ordini scuola. Data una situazione reale ci si domanderà quali sono i parametri di interesse, quali risultati si vogliono raggiungere, si cercheranno insieme dei riferimenti teorici e materiali in Rete che riguardano la disciplina o le discipline che possono essere coinvolte, e si realizzeranno dei manufatti che possano misurare/costituire la risposta al problema.
Un piccolo esempio: supponiamo si voglia misurare il peso di un oggetto. Cos’è il “peso” di un oggetto? Come lo definiamo? Qual è o quali sono le unità di misura standardizzate di peso? Che storia ha avuto la misura del peso? Come possiamo realizzare uno strumento di misura del peso? Che precisione avrà? E cosa influenza il grado di precisione dello strumento? Ed alla fine di tutto ciò, usando dello spago, dei bicchieri di carta, un cartoncino, un righello e dei sassolini avremo realizzato…una bilancia a stadera! (nei corsi svolti è risultato essere uno strumento abbastanza preciso, circa due grammi di precisione nella misura). Ed avremo formalizzato un percorso con cui indicare cosa è 1 kg, cosa è una leva e cos’è il braccio di una leva, il significato di momento di una leva e di una unità di misura come il Kilogrammetro…
E così potremo costruire – fisicamente – sestanti, goniometri, calibri, anemometri, giunti cardanici, spettroscopi, pantografi, catapulte… Tutti gli oggetti citati sono già stati realizzati nei percorsi tinkernig. In un solo corso ovviamente non si possono proporre tutti, si tratterà di fare delle scelte insieme ai colleghi. Il limite è la davvero la fantasia!
Tutto ciò però viene preceduto da qualche momento in cui ci si pone qualche domanda che sembra essere più astratta, ma serve a metterci tutti sulla stessa lunghezza d’onda: COSA E’ scientifico e cosa NON LO E’? La questione non è banale: specialmente in questo periodo, in cui la scienza è stata così tanto invocata, citata, osannata e anche calpestata, dobbiamo con calma identificare i confini di una indagine scientifica. Ovviamente indicando che è bellissimo che ci siano aspetti non scientifici con cui misurarci. E faremo questa sorta di identificazione con dei piccoli giochi, rompicapi, puzzle che mettano in luce gli aspetti che ci servono.
Nei nostri incontri quindi cercheremo di far “andare le mani”, e tenderei a privilegiare le esperienze di riadattamento di materiali comuni e poveri e proporre qualche idea che permetta di far sposare il riciclo con un piccolo percorso nel campo delle discipline scientifiche. Porterò con me un grosso valigione pieno di cartoncini, colla, carde, molle, forbici, e costruiremo insieme tutta una serie di cose, ma avrei bisogno che anche i corsisti abbiano con sé:
– Un paio di forbici;
– Colla;
– Qualche pezzo di filo o spago;
– Una cannuccia;
– Un pezzo di cartoncino (l’ideale sarebbe una scatola di scarpe)
– Una graffetta o due;
– Due bicchieri di plastica;
– Una manciata di sassolini;
– Scotch (sarebbe perfetto quello di carta, altrimenti quello che avete);
– Righello e squadretta.
Franco Pinotti